La tosse è uno di quei malanni che torna ogni anno. Come ben sappiamo gli antitussivi calmano la tosse secca mentre i mucolitici sono utili quando le secrezioni si accumulano nelle vie respiratorie. Qualche altro rimedio però, può essere utile.
I fastidiosi attacchi di tosse che ci colgono durante la stagione dei raffreddamenti durano generalmente tre settimane. È il tempo necessario ad una tosse (sovente provocata da virus) per risolversi da sola. Ma questo periodo può essere veramente difficile da vivere e quindi bisogna fare qualcosa.
1. Calmare la tosse irritativa
Quando si è vittima di un raffreddamento, appaiono dei bruciori fastidiosi generalmente in gola. Dopo qualche giorno sopravviene una tosse secca e fastidiosa. Gli antitussivi possono portare un aiuto prezioso a corto termine. Permettono di ridurre il numero e l’intensità degli attacchi di tosse. Oltre alle sostanze chimiche, i composti vegetali possono rivelarsi altrettanto efficaci, anche se il loro effetto è leggermente meno forte. Citiamo ad esempio le mucillagini, come quelle presenti nel lichene islandico, nell’altea o nella piantaggine. Queste si fissano su chemorecettori presente in gola. Consiglio: succhiare delle caramelline per la tosse. Il semplice fatto di succhiare favorisce la produzione di saliva, la quale idrata la mucosa irritata. Questo stimola pure la produzione di anticorpi per lottare il più rapidamente possibile contro gli agenti patogeni.
2. Eliminare il muco
Passata la prima settimana di raffreddamento, la tosse diventa spesso più grassa. In gergo medico si parla di tosse produttiva, poiché produce diverse secrezioni. Per calmarla si ricorrerà ai mucolitici. Questi riducono la produzione di muco nelle vie respiratorie, rendono il muco meno viscoso e ne permettono l’evacuazione più rapidamente. Differenti principi attivi entrano anche qui in linea di conto. In farmacia vi indicheranno volentieri il prodotto di sintesi, fitoterapico o omeopatico più adatto al vostro problema. Consiglio: non assumere un mucolitico prima di coricarsi per evitare di aspirare il muco espulso in maniera abbondante subito dopo.
3. bere a sufficienza
Semplice ma efficace in caso di tosse: bere il più possibile! Il liquido impedirà non solo il disseccamento delle mucose, ma favorirà anche la fluidificazione del muco denso. L’ideale è consumare delle tisane contro la tosse bronchiale: timo, altea, piantaggine o primula che aiutano la fluidificazione. Consiglio: le piante medicinali come il timo hanno un buon profumo poiché contengono una gran quantità di oli essenziali particolarmente efficaci. Ma questi si volatilizzano molto in fretta. Queste erbe aromatiche vanno quindi conservate in recipienti ben chiusi.
4. Prendersi cura delle vie respiratorie
Ogni attacco di tosse irrita le mucose e dopo un po’ finisce per danneggiarne i tessuti, questo porta ad un’infiammazione e ad una sovreccitazione delle terminazioni nervose che fa tossire ancora di più. Si tratta quindi di interrompere questo circolo vizioso: gli sciroppi per la tosse e le caramelle da succhiare hanno un effetto calmante. Ma anche gli oli essenziali delle piante possono calmare. Le pomate pettorali a base di componenti odorose portano pure loro un piacevole sollievo. Inalazioni e bagni anti-raffreddamento possono portare dei benefici alle vie respiratorie messe a dura prova. Consiglio: gli spray nasali possono essere utili anche in caso di tosse, poiché le secrezioni nasali che scendono in gola possono provocare accessi di tosse. Si pensi a questo anche in caso di tosse dei bambini. La tosse può spesso essere conseguenza di un raffreddore.
5. Arieggiare bene i locali!
Anche durante la stagione fredda risulta particolarmente importante avere un clima gradevole nei locali. In fin dei conti, in questo periodo dell’anno, si passano molte giornate all’interno. Una buona aereazione dei locali permette di migliorare la circolazione dell’aria e di riequilibrare il tasso di umidità. L’aria dei locali riscaldati diventa troppo secca e danneggia le mucose rendendole più sensibili alle infezioni. Vice versa se l’aria è troppo umida, può generare della condensazione su vetri e muri provocando la formazione di muffe nocive ai polmoni. L’ideale è arieggiare con qualsiasi tempo i locali in alternanza 3-5 volte al giorno da cinque a dieci minuti. Al contrario lasciare le finestre accostate tutto il giorno non rappresenta una soluzione ideale oltre a rappresentare uno spreco di energia. Consiglio: un igrometro permette di misurare l’umidità dell’aria. Il valore ideale si trova fra 40 e 60%.
6. Smettere di fumare
I polmoni sono già molto occupati con i virus responsabili dei raffreddamenti e le secrezioni del muco. Gli si possono quindi risparmiare le circa 300 sostanze tossiche differenti contenute nel fumo delle sigarette. Appare evidente come la formaldeide, i cianuri, l’ossido di azoto, le nitrosamine piuttosto che il cadmio ed il piombo non abbiano un effetto calmante sulla tosse. Consiglio: fissare ancora oggi il giorno in cui si smette di fumare ed avvertire i famigliari e gli amici. Invitarli a sostenere attivamente la decisione ed informarsi presso la propria farmacia di fiducia sui metodi più efficaci per smettere di fumare.
7. Prendersi cura del proprio corpo
Qualche passeggiata all’aria aperta e dormire a sufficienza danno al nostro organismo la possibilità di migliorare il processo di guarigione. Un’alimentazione equilibrata e ricca di vitamine sostiene il sistema immunitario migliorando la guarigione e potenziando la prevenzione. Consiglio: lo zinco, naturalmente presente nella carne, le lenticchie o i fiocchi d’avena, per esempio, ha un’azione immunomodulatrice particolarmente marcata. Un suo apporto sufficientemente elevato rinforza le difese endogene e riduce pure la durata dell’infezione.
8. Consultare un medico
Se non si constata nessun miglioramento dopo al massimo due mesi, è meglio chiedere il parere di un medico. Se la tosse è accompagnata da febbre alta o da un catarro sanguinolento, essa va trattata rapidamente. Potrebbero essere sintomi di una polmonite da trattare immediatamente con degli antibiotici. Se una tosse persistente, per cui si è già consultato un professionista, evolve o se appaiono altri disturbi come difficoltà respiratorie, un medico va consultato (nuovamente) il proprio medico. Altre misure potrebbero rendersi necessarie e bisogna metterle in pratica il prima possibile.